"Non è la libertà che manca. Mancano gli uomini liberi" (Leo Longanesi).
Che cos'è che impedisce di fare un salto di qualitá, le famose riforme, benché (sia da destra che da sinistra) se ne parla da decenni?
Che cosa impedisce di farle sia a livello nazionale che a livello locale?
Alcuni fattori.
Il piú evidente é che sarebbe una rivoluzione culturale e a questo gioco non ci sta nessuno; troppo grosso il cambiamento, solo a pensarlo!
La nostra organizzazone sociale, politica, imprenditoriale, universitaria, si basa sul privilegio, sul corporativismo, sulla demagogia. E questo é un atteggiamento che si tramanda di generazione in generazione.
Non si basa sul merito e non sopporta la concorrenza.
Il sogno é il monopolio, é il numero chiuso, é la carriera assicurata, é il condono, é la legge ad personam, é la pensione ad hoc (magari pure da invalido civile con l´accompagnamento).
Ma perché non si riesce a cambiare, visto che chi non ha questi privilegi é in numero maggiore di chi non li possiede?
Un altro aspetto che osatcola il cambio di rotta é un´abitudine tutta nostra, tutta italiana. Ci si é abituati cosí. Per chi riesce, con le proprie forze a fare un passo in avanti, ce ne sono altri tre che spesso ottengono quanto desiderano attraverso condizioni di favore.
Per un cambio culturale c´é bisogno di essere persone libere, come dice Longanesi, e non demagogicamente fare riferimento alla Libertá...
E su questo aspetto non c´é riforma costituzionale che tenga, é un impegno individuale da assumersi al piú presto.
E su questo aspetto non c´é riforma costituzionale che tenga, é un impegno individuale da assumersi al piú presto.
Grazie di cuore!
Luca
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