Mi piace condividere questo post di Francesco Alberoni, con i lettori di NNC, per prendere degli spunti interessanti e trasferirli nella mia esperienza.
- Il primo é che ci sono due categorie che si fronteggiano continuamente: i pessimisti e gli ottimisti.
- Il secondo é che ci sono altre due categorie che s´inseriscono nella prima: i reattivi e i proattivi.
- Il terzo é che c´é l´eterno confronto tra due schieramenti: i coraggiosi e i vili.
Grazie di cuore!
Luca
Quest'estate durante le vacanze ho parlato con numerosi imprenditori perché volevo conoscere che difficoltà incontravano. Tutti sentivano gli effetti della crisi. Ma fra loro ho trovato due modi opposti di reagire. Alcuni erano stanchi di lottare e, delusi, pensavano di ritirarsi. Ho trovato anche quelli che stavano smobilitando o avevano già chiuso la loro attività. Non me lo raccontavano come una esperienza drammatica o un fallimento, ma piuttosto come se avessero deciso di «andare in pensione»: vivere un po' in città e un po' nella loro villa al mare, andare in barca, fare qualche lavoro ma solo con carattere di hobby.
Ne ho trovati però altri che reagivano in modo opposto, diventando iperattivi. Dicevano che non sopportavano più di stare in vacanza quando avrebbero avuto tanto da fare nelle loro imprese e sarebbero tornati subito al lavoro. Ma non potevano perché l'intero sistema produttivo italiano durante il mese di agosto era totalmente, assurdamente bloccato. Ardevano dal desiderio di dare inizio a una nuova attività, di avviare nuovi progetti, di sperimentare le nuove idee che erano venute loro in mente. Ma erano legati, immobilizzati.
È questo probabilmente l'effetto di ogni grave recessione, trovarsi di fronte a un blocco, un ostacolo davanti al quale molti rinunciano, mentre altri resistono allo sconforto e si arrovellano per cercare una strada o uno stratagemma con cui superarlo. Un proverbio dice che la necessità aguzza l'ingegno. Un drammatico problema può stimolare la genialità. Durante la Seconda guerra mondiale i sommergibili tedeschi avevano reso quasi impossibili i trasporti dagli Usa all'Europa e gli americani hanno reagito costruendo un numero incredibile di navi Liberty col metodo dei pezzi prefabbricati. Poi, prova e riprova, hanno decifrato il codice tedesco Enigma e bloccato la loro offensiva.
Sono, costoro, quelli che non si arrendono e non si stancano di inventare e sperimentare nuove strade per vincere e per far partire la ripresa. Ma quali difficoltà devono superare, quale coraggio devono avere per pensare il nuovo, l'inaudito imponendosi a tutti coloro che si rinchiudono in se stessi, nella mediocrità e nella paura? A Venezia, nella hall dell'Excelsior durante il Festival del cinema, è stato esposto uno stupefacente ulivo, creato con marmo, platino e diamanti da Agatino Cappella. Un'opera nata dalla speranza, dalla creatività e dal coraggio che mi sembrava messa lì apposta per illuminare il futuro e indicare la strada a tutti noi.
Francesco Alberoni(fonte: Corriere della Sera del 05 settembre 2011)
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