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giovedì 2 dicembre 2010

chiusura dell’Istituto Gualandi per sordomuti e sordomute di Giulianova (di Walter De Berardinis)

Comunicato Stampa famiglia De Berardinis di Giulianova

Alle testate giornalistiche abruzzesi

e.p.c. a Donato De Flavis e Stefania D’Alessandro
rispettivamente Presidente e Vice dell’ENS
Ente Nazionale Sordi – sezione Teramo

e.p.c a sua Eccellenza Michele Seccia, Vescovo di Teramo-Atri

e.p.c. Fondazione Gualandi Bologna

e.p.c.          Sindaco di Giulianova

e.p.c.           Sindaco di Notaresco


Oggetto: chiusura dell’Istituto Gualandi per sordomuti e sordomute di Giulianova.

Oggi (30 novembre 2010), sulle testate giornalistiche abruzzesi, sono apparsi numerosi articoli riguardanti la chiusura dell’ex IPAB - Istituto Gualandi per sordomuti e sordomute di Giulianova (oggi Fondazione Gualandi a favore dei sordi) scaturiti dalla notizia diffusa dall’ENS- Ente Nazionale Sordi di Teramo, nelle persone del Presidente e del suo Vice, rispettivamente: Donato De Flavis e Stefania D’Alessandro.

La notizia mi rattrista, oltre al fatto che un’altro pezzo di storia giuliese scompare, sono anche amareggiato per il futuro incerto dell’imponente struttura situata sulla via principale della nostra città (Via Gramsci), costruita sui terreni donati da Donna Concetta de' Marchesi Castiglione, vedova dell’Avv. Pio De Berardinis. Infatti, il 1° maggio del 1914, la settantatreenne marchesa de’ Castiglione-De Berardinis vergò di suo pugno il testamento olografo (tuttora conservato nell’Archivio dell’Istituto Gualandi di Giulianova) mediante il quale si destinò ogni suo bene (terreni e immobili) al nascente Istituto Gualandi di Giulianova. Patrimonio ereditato dal marito Pio (1834-1887. Avvocato e politico, si divideva tra Giulianova e Notaresco per via dell’incarico di Vicepretore mandamentale. A Notaresco fu anche consigliere comunale e delegato scolastico) e successivamente dal figlio, Vincenzo Camillo (1870-1899. Giovane studente di legge, scomparso prematuramente).

Con la presente non voglio entrare nel merito delle decisioni della Fondazione Gualandi, anche perché oggi è privata, però la fine di questa storia centenaria mi lascia l’amaro in bocca. Dalla cospicua donazione delle famiglie De Berardinis-de' Marchesi Castiglione, in tutti questi anni, nessuno ha mai avuto la sensibilità (religiosi, istituti e le amministrazioni pubbliche) di intitolare una via, una piazza, un luogo dell’edificio (vedi Università di Scienze del turismo o il nascente campo di calcio della Soccer Consult S.r.l.) alla cara memoria di questa sfortunata famiglia.

Spero, prima che scenda definitivamente l’oblio su Pio e Vincenzo Camillo De Berardinis e Donna Concetta de' Marchesi Castiglione, quest’ultima vera benefattrice dell’Istituto, che le varie istituzioni da me citate si adoperino per rendere giustizia alla loro memoria.

Giulianova lì, 30 novembre 2010.

In fede
Walter De Berardinis
(cittadino giuliese)

SEGUE LA STORIA DELLA BENEFATTRICE E DELLA NASCITA DELL’ISTITUTO A GIULIANOVA

Breve storia di una grande benefattrice dell’Istituto Gualandi di Giulianova.
Donna Concetta de' Marchesi Castiglione, vedova De Berardinis
(Nobildonna di Penne)

Di Walter De Berardinis
La storia di questa donna, originaria di Penne, nasce quasi per caso. Mentre nella primavera dell’anno scorso ero intento a sistemare l’archivio di famiglia, mi sono imbattuto in un vecchio invito fatto recapitare a mano a mio nonno, Giovanni De Berardinis, datato 11 settembre 1934. L’invito era dell’Istituto Gualandi per Sordomuti e Sordomute di Giulianova, il cui edificio – relativamente al corpo centrale – era stato inaugurato il 16 settembre del 1934. Proprio nel giorno dell’inaugurazione, alla presenza  del Vescovo di Teramo Mons. Antonio Micozzi, fu benedetta l’opera con una Santa Messa nella nuova Cappella dello stabile. Nel tardo pomeriggio dello stesso giorno, i ragazzi ospiti della struttura si esibirono con lezioni ginniche e presentazione dei lavori svolti. Quell’invito sollecitò la mia curiosità e chiesi pertanto lumi a mio padre, il quale mi riferì che all’epoca i terreni erano di una facoltosa signora, la Marchesa Castiglione, vedova del nostro avo De Berardinis. L’occasione di approfondire la ricerca non mi mancò quando alcuni mesi dopo fui anch’io invitato ai festeggiamenti dei 100 anni della Fondazione dell’Istituto Gualandi a Giulianova (1903-2003). Mentre visitavo la mostra allestita per l’occasione conobbi Suor Rosa e Padre Vito, che m’illustrarono il lavoro svolto in 100 anni d’attività dell’Istituto. Quando vidi la sezione dei benefattori, rimasi col fiato sospeso: uno dei maggiori benefattori dell’epoca fu una certa Donna Concetta de’ Castiglione vedova del mio avo De Berardinis. Poiché da molto tempo conduco una ricerca degli avi della mia casata, il nome del marito della Marchesa Concetta Castiglione, Pio De Berardinis, mi sollecitò ad approfondire le ricerche, anche per onorarne la memoria. Donna Concetta Castiglione nacque a Penne nel 1841, figlia di Nicola e Maria Carolina Sorge. Si sposò trentenne a Penne, suo luogo natale, il 29 novembre 1871, appunto con il giuliese Cav. Pio De Berardinis, di anni 37 anni. Il marito Pio (avvocato e politico, si divideva tra Giulianova e Notaresco, per via dell’incarico di Vicepretore mandamentale. A Notaresco fu anche consigliere comunale e delegato scolastico) era difatti nato a Giulianova nel 1834, figlio di Camillo e Anna Costantini. Entrambi i neo-coniugi presero la decisione di andare a vivere a Giulianova, nella Villa De Berardinis con annesso podere, ubicata all’ingresso della città, dove oggi sorge la palazzina amministrativa della ASL di Giulianova. I terreni con villa e casa colonica si estendevano dagli attuali parcheggi pubblici della zona dei Padri Benedettini fino al confine con Via Cerulli, dove attualmente insiste la recinzione dell’Istituto Gualandi. Dal matrimonio nacque l’unico figlio della coppia, che prese il nome di Vincenzo Camillo De Berardinis, più comunemente chiamato col vezzeggiativo Vincenzino. La vita scorreva tranquilla: Donna Concetta Castiglione si prodigava per la cura della Villa e del suo primogenito Vincenzo ma trovava anche il tempo di dedicarsi ai più bisognosi, impegnandosi in opere di beneficenza presso i vari istituti presenti in città. Dal canto suo il marito Pio De Berardinis amministrava i beni di famiglia, costituiti da vasti appezzamenti di terreni e da numerosi edifici di sua proprietà sparsi tra Giulianova, Notaresco e Teramo. Purtroppo il 22 maggio del 1887 si abbatté sulla famiglia una tragica fatalità: il Cavalier Pio morirà all’età di 53 anni, lasciando la moglie e l’unico figlio Vincenzo quasi ventenne. Nonostante il grande dolore Donna Concetta saprà gestire con coraggio e caparbietà l’azienda di famiglia, anche per preparare un futuro più roseo per l’unico figlio. Intanto a Giulianova, il 21 giugno del 1903, giungono da Bologna, con lo scopo di realizzare a Giulianova quello che sarà l’Istituto Gualandi (il primo in terra abruzzese), Padre Ferdinando Buoni, Madre Orsola Mezzini, Suor Rosina Agostinelli e la sordomuta Giulietta Giannellini. Qui sarebbero stati accolti generosamente dal farmacista  D’Alessandro, il quale metterà a disposizione un suo villino al lido della città (oggi zona della stazione ferroviaria), per far nascere e apportare la prima assistenza ai bambini/e sordomuti. Dai resoconti degli stessi operatori, trasparirà una certa diffidenza e incertezza sulla città prescelta, anche perché lo stesso Superiore ripartirà poco dopo alla volta di Roma. Nel novembre di questo medesimo anno1903, affiancherà la piccola delegazione, anch’egli scendendo da Bologna, il Direttore per la sezione maschile, Padre Vincenzo Occhi, trattenendosi sino al 1940. Alla fine del 1910 il proprietario dopo avere atteso un anno per il pagamento arretrato dell’affitto, manda lo sfratto all’Istituto. L’11 gennaio del 1911, per un solo anno, l’Istituto Gualandi con i ragazzi e ragazze al seguito si trasferirà presso la Villa Migliori o  Montagnola (sull’attuale Via Amendola). Il 12 gennaio del 1912 l’Istituto lascia Giulianova: grazie all’interessamento dell’Avv. Pasquale Ventili, viene affittato la metà del Palazzo Ciotti a Teramo (che alla fine, tra lasciti e compravendita, diverrà di proprietà dell’Istituto), dove per 20 anni l’Istituto continuerà la sua benemerita attività. Vano sarà il tentativo di Padre Vincenzo di riportare l’Istituto a Giulianova mediante l’ inserimento del progetto di un nuovo fabbricato in una delle 6 tombole di beneficenza nazionali riconosciute dal Regno d’Italia. Queste, infatti, verranno per decreto abolite con lo scopo di far nascere la Lotteria nazionale di Tripoli; oltretutto proprio nel periodo - eravamo in piena recessione economica per via della 1° guerra mondiale - si disporrà l’ eliminazione dai bilanci delle amministrazioni locali di elargizioni di fondi per gli Istituti.
Nel frattempo, a Giulianova, la famiglia De Berardinis viene colpita da un’altra tragedia: all’età di vent’anni muore (13 ottobre 1899) prematuramente il giovane studente di legge, Vincenzo Camillo De Berardinis, unico erede della casata De Berardinis, lasciando la madre nella completa e mesta solitudine.

Il triste evento solleciterà Donna Concetta Castiglione a devolvere in beneficenza i suoi beni. E’ il 1° maggio del 1914 quando la settantatreenne marchesa de’ Castiglione-De Berardinis verga di suo pugno il testamento olografo (tuttora conservato nell’Archivio dell’Istituto Gualandi di Giulianova) mediante il quale si destina ogni suo bene al nascente Istituto Gualandi di Giulianova, nominando come esecutore testamentario Padre Vincenzo Occhi, il quale oltre a portare il nome del suo caro figlio, aveva la stessa somiglianza in viso. Nel testamento, che ho potuto personalmente visionare, traspare un sentimento di vera carità cristiana di Donna Concetta Castiglione, anche per le sue vicissitudini familiari. Tra i beni donati, la Villa De Berardinis (oggi sostituita, come sottolineato, dalla palazzina amministrativa della ASL di Giulianova), usata per la villeggiatura estiva dei ragazzi e ragazze sordomuti a Giulianova, in attesa della costruzione dell’Istituto; i terreni con annessa casa colonica e un palazzo nel centro della città (ubicato nell’attuale Corso Garibaldi) che, per far fronte all’acquisto di Palazzo Ciotti a Teramo, sarà venduto il 18 novembre del 1921 al prezzo di 65.000 lire.

Memore dei servigi prestati e dell’affetto ricevuto, Donna Concetta riserverà ai suoi domestici una parte dell’immenso patrimonio.
Pochi anni dopo, il 25 marzo del 1917, nella sua Villa di Giulianova, la nobildonna di Penne si sarebbe serenamente spenta all’età di 75 anni consegnando la sua anima generosa a Dio e lasciando un segno indelebile nella storia della città di Giulianova. Ritengo, alla luce di quanto sin qui rilevato, che sarebbe opportuno e giusto che a questa bella figura si dedicasse una targa o una via. Oggi, sui terreni donati, oltre all’Istituto Gualandi insistono un parcheggio pubblico, un padiglione dell’Ospedale civile, la palazzina amministrativa dell’ASL, le vie che costeggiano i fabbricati, un parco, due campi da gioco ed ultimo una sede Universitaria di Teramo con un Corso di Laurea in Scienze del Turismo. Sarebbe un atto di riconoscimento verso chi tanto ha fatto a favore degli altri.

Fonti consultate:
Archivio dell’Istituto Gualandi di Giulianova.
Archivio della Parrocchia di San Flaviano in Giulianova Alta.
Archivio dell’Anagrafe del Comune di Giulianova.
Archivio Storico del Comune di Penne.
Archivio Storico della famiglia De Berardinis
Dizionario Storico delle Fondazioni Italiane per i non udenti (dal 1784), di Franco Zatini

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