Notaresco: terremoto politico!

Il vice presidente del PD Notaresco tessera la moglie e altri 10 collaboratori nelle fila del PDL.
Questo é il fatto.

Ma cosa c'é dietro a questo fatto?
Solo raffinata strategia o semplice sbandamento politico?
Una capace visione a lungo termine per mettersi al riparo (per tempo) da eventuali sconfitte politiche o crisi d'identitá e di valori che male si coniuga con lo slogan "PREPARIAMO GIORNI MIGLIORI PER L'ITALIA"?
È sicuramente vero, è certamente accattivante ma non si capisce con quale schieramento lo si vuole realizzare (almeno a Notaresco)!
Chi e perché, tra il PD Notaresco, ha preferito cercare altre vie?
Quali conseguenze porterá questa diaspora politica all'interno del centro-sinistra? Agli importanti dibattiti interni e alle normali polemiche interne di partito, seguono le ("normali") divisioni o c'é di piú?
Forse ad alcuni appartenenti del PD andava "stretto" un certo modo di fare politica?
Perché cercare altre vie a tre anni dalle prossime elezioni?

Sia chiaro che questo non é un giudizio morale sul PD Notaresco in quanto non sta a me darlo e sinceramente nemmeno mi interessa, ma una riflessione politica, una domanda ancora, mi viene da farla: "perché questa "repulsione" nei confronti del proprio partito?" "Perchè uomini e donne di cultura non resistono più nel loro schieramento?" "Perché questo allontanamento dai vecchi colori?" "Sono addii o sono momentanei abbandoni?" "Perchè si é sempre affermato di trovare nel centro-destra un deserto culturale per poi finire in quel disperato luogo?"

La diaspora politica ed intellettuale ha avuto almeno un aspetto positivo: ha anche ravvivato il piccolo mondo (la nostra amata Notaresco) nel quale, ci piaccia o no, viviamo, pensiamo, parliamo e agiamo.

Giusto il manifesto contro il Sindaco Valter Catarra, se fossi stato nell'opposizione avrei sposato l'idea (anche solo per alzare un polverone mediatico), ma perché non un manifesto su questa fuoriuscita dal PD?
Il PD, almeno da quanto leggo nei commenti su questo blog, é un grande incontro di idee (cosa che non avverrebbe nel PDL...!), di esperienze (non come quei giovinastri alle prime armi del centro-destra...!), con un grande dibattito (pareva l'unico aperto e sincero...!), con un grande confronto (sembrava tra veri intellettuali...!), da cui apprendere alti insegnamenti (si diceva di onestá e di appartenenza, di valori e di cultura politica...!).

Come è possibile non raccogliere i frutti di ciò che - malgrado tutto, direi quasi malgrado noi - si è seminato in tutti questi decenni?
Non lo so!
Quello che so é che diamo il benvenuto nell'alleanza di centro-destra ai nuovi colleghi.

Non lo si dimentichi mai: il cambiamento é sempre nell'aria (in qualsiasi momento dell'anno).

Grazie di cuore!
Luca