Oggi mi piace riportare su NNC la storia di due personaggi straordinari venuti dalla grande e misteriosa India per apportare una ventata di Innovazione nella musica jazz. Per essersi affermati negli USA, devono essere davvero bravi.
(fonte: IlSole24Ore del 10 marzo 2011)
Ci sono due solisti di quarant'anni, americani ma figli entrambi di genitori provenienti dall'India, che suonano oggi il possibile jazz del futuro, per chi ancora crede che il jazz abbia un futuro. Sono Vijay Iyer, pianista, e Rudresh Mahanthappa, sassofonista alto, che spesso hanno suonato insieme in gruppi vari, di recente hanno avuto la felice idea di formare un duo e nei giorni scorsi hanno tenuto concerti molto applauditi in Italia a Cremona, Bolzano e Pavia. Il più noto (finora) è Iyer, nato nel 1971 a Rochester nello stato di New York.
È un personaggio singolare, di vasta cultura, laureato in fisica e musicologo pur essendo, come pianista, pressoché autodidatta: una rarità nella fase attuale, in cui nel jazz i self-made-men non esistono quasi più. Si è imposto all'attenzione internazionale dopo un proficuo sodalizio con il sassofonista e direttore Steve Coleman e dopo collaborazioni con Butch Morris, Roscoe Mitchell, George Lewis e 13 dischi a suo nome, tutti di notevole spessore...
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Magari, poi, chiediamo a Giovanni Di Marco (l´esperto di musica del comune di Notaresco) cosa ne pensa...
Luca
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