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lunedì 14 marzo 2011

Giappone, Nucleare, Italia e punti di vista...

Terribile catastrofe in Giappone.
Migliaia di morti e stato di massima allerta ancora in atto. NNC é vicina alla popolazione nipponica, neanche a dirlo! Ma quello su cui voglio riflettere oggi é la diversitá dei punti di vista sul "caso" nucleare.
Il primo articolo, dell´ANSA, riporta la preoccupazione del IRSN, mentre il secondo (de Il Messaggero), riporta le parole di Antonino Zichichi che sostiene il contrario!
A chi credere, non si sa...
Come al solito, due modi di vedere la stessa situazione che confondono le persone che osservano dal di fuori e vorrebbero capirci qualcosa; in piú ci fa ripiombare sull´opportunitá di costruire centrali nucleari in Italia. Se il Giappone, tecnologicamente avanzato e preparato ai continui terremoti si trova in questo stato, cosa sarebbe accaduto in Italia nella stessa situazione con le centrali nucleari?
Mi chiedo cosa sarebbe accaduto anche alla luce della recente alluvione (2 gg di pioggia!) che ha definito uno stato di calamitá naturale...

1) Giappone: Fukushima, emissioni importanti

Lo sostiene l'Istituto francese sulla sicurezza nucleare (Irsn)
 
(ANSA) - PARIGI, 13 MAR - Una ''importante'' emissione di radioattivita' si e' verificata ieri dalla centrale nucleare giapponese di Fukushima 1 al momento dell'esplosione della struttura esterna di contenimento del reattore n. 1. E' quanto sostiene l'Istituto francese sulla sicurezza nucleare (Irsn), stando al quale ''simultaneamente all'esplosione'' nell'impianto, danneggiato dal potente sisma di venerdi, vi e' stato un ''importante'' rilascio nell'ambiente circostante.
 
2) Zichichi: "I reattori reggono a qualsiasi evento catastrofico"
Il fisico rassicura: non sarà un’altra Chernobyl. Gli incidenti causati dall’incuria, il fattore umano è determinante.


Non è successo niente. Dal Cern di Ginevra dove sta lavorando a un progetto per arrivare a capire com’era il mondo un decimilionesimo di miliardesimo di secondo dopo il Big Bang il professor Antonino Zichichi ci rassicura sull’allarme nucleare. Il panico che dopo il presunto incidente alla centrale di Fukushima in queste ore sta angosciando il mondo intero. «Mi sono sentito con i colleghi giapponesi - spiega l'illustre fisico italiano - e mi hanno rassicurato, non c'è nessun allarme».


Proprio niente?


«Proprio. Bisogna sapere che una centrale nucleare si compone di due elementi. Il primo è il motore-cuore e a questo, il terremoto non può fare nulla. È come un sommergibile che nessuna onda può spezzare. Poi c'è l'edilizia di accompagnamento ma questa non c'entra nulla con il cuore nucleare che è sicuro dal punto di vista geologico. Il cuore nucleare ha una struttura formidabile. Il terremoto dell'Aquila non ha intaccato il laboratorio sotterraneo del Gran Sasso. Anche sotto al Cern la terra si muove ma non crea nessun problema all'anello di 27 chilometri dell'acceleratore. La tecnologia moderna è intrinsecamente sicura. E il fuoco nucleare è come un fiammifero sempre acceso che nessuno può spegnere».

Tutti noi abbiamo ancora vivo nella memoria il ricordo devastante di Chernobyl


«Sulla sicurezza della tecnologia nucleare c'è un aspetto che non va trascurato e cioè il fattore umano. Nell'ex Urss se ne infischiavano dell'insicurezza. A Chernobyl c'erano quattro centrali schifose e mal fatte, gestite da personale messo lì dal partito, per niente qualificato. Il fattore umano è fondamentale. La tecnologia nucleare va messa in mano alla grande scienza. Fuori gli incompetenti. La tecnologia non permette la raccomandazione politica».

Ma a Fukushima qualcosa deve essere successo. C'era del fumo bianco che usciva dal reattore.


«In quella zona c'è stato comunque un terremoto che avrà forse toccato alcuni sistemi di scambio d'acqua. Saranno scoppiati forse alcuni incendi locali. Ma non c'è stata esplosione. Che motivo avrebbero i giapponesi a nascondere un evento simile?»

È scattato l'allarme per la popolazione che abita vicino


«È una prassi normale. L'allarme è preventivo, non c'è nulla di straordinario. S'è pure data molta enfasi al fatto che il sisma avrebbe spostato di dieci centimentri l'asse della terra come se non si sapesse che l'asse della terra ogni anno percorre un cerchio di 60 metri attorno al Polo Nord per motivi naturali. La terra non è perfettamente sferica».


L'allarme ha rinfocolato nel nostro Paese la polemica sul futuro energetico italiano: nucleare sì, nucleare no.


«Su questo argomento la mia posizione è chiara. Se venisse una crisi politica seria, e ci sono buone possibilità che questo si verifichi, precipiteremmo all'ultimo livello, torneremmo al Medioevo. Proprio noi che siamo la patria di Enrico Fermi. Dobbiamo cominciare a chiederci seriamente: cosa mangeranno tra mille anni i nostri posteri? Se l'Italia avesse cinquanta centrali, come il Giappone, sarebbe una naziona libera. Continuando così, rischiamo invece di tornare schiavi. Nel mondo siamo un miliardo di privilegiati che divorano energia. Gli altri cinque miliardi aspirano a fare lo stesso. Una cosa è certa: senza energia si muore. Ci sono milioni di persone al mondo che muoiono di stenti perché vivono come i nostri antenati dell'età della pietra. L'energia nucleare non va demonizzata, è la salvezza dell'umanità».

Come rassicurare la gente, spiegare che non è pericolosa?


«Il cuore del sistema nucleare, se si rispettano le cose note, è sicuro. Ma, come ripeto, il fattore umano non va trascurato. Il nucleare deve essere manipolato da chi lo sa fare. Le stesse tecnologie gestite da persone competenti e selezionate producono incidenti dieci volte inferiori. La tecnologia nucleare è la più sicura che oggi esiste. Non a caso Enrico Fermi e i suoi collaboratori, a Chicago, passeggiavano sulla pila nucleare. È una tecnologia più sicura dell'automobile. Se non fosse stato per le bombe sarebbe stata la più grande invenzione di tutti i tempi: un chilo di uranio che produce la stessa energia di un milione di chili di petrolio! La civiltà ha sempre avuto in mano tecniche per vivere meglio. Ad esempio per diecimila anni siamo andati avanti con il fuoco e la ruota. Poi è arrivato Galilei e ci ha spiegato che se alla ruota togli l'attrito cammini gratis».

Grazie di cuore!
Luca

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