Corriere.it ha lanciato un sondaggio sulle Parole del 2010. Al momento di scrivere, 56.242 partecipanti. La ricerca non ha valore statistico, ma resta interessante. Nessuno può votare due volte, infatti, e nessuno deve votare.
Se lo fa, è perché ha qualcosa in testa. Cerchiamo di capire cosa.
Vuvuzela 19.0%
E’ curioso che l’orrenda trombetta, sperimentata di persona in Sudafrica, guidi la classifica. Verrebbe da pensare: gli italiani vogliono accantonare un Mondiale presuntuoso e disastroso (il secondo aggettivo è una conseguenza del primo). Invece no. L’idea che un tubo di plastica possa diventare protagonista ha colpito l’immaginazione. Se in un raptus estivo l’avete acquistato, non buttatelo: è perfetto per svegliare i ragazzi la domenica mattina.
Futuristi 18.5%
Nessuno sa quali siano i fini di Fini, ma le finezze senza fine dei finiani finiscono per lasciare il segno. Continuo a pensare che l’appellativo “futurista” stia meglio a Boccioni che a Bocchino, ma non posso negare che la pattuglia dissidente sia politicamente interessante. Berlusconi scopre la concorrenza interna; e la cosa non gli piace. Resta da capire dove fossero i futuristi nel passato. Non passato remoto. Passato prossimo. Diciamo: dal 1994 al 2010.
Triplete 18.4%
D’accordo: è stato anche il mio voto. Infantile? Certo. Ma cercate di capirci. La nostra gioia perfetta è cristallizzata in una parola che resterà un piccolo incubo sportivo per tanti avversari: una vittoria così è esponenziale, e difficilissima da replicare. Lo sa anche Mourinho, nostro amatissimo bulletto. Con noi tre allori (l’ultimo a Madrid), con loro cinque pere (a Barcellona).
Bunga Bunga 16.3%
Ripetizione etnica, ipnotica e onomatopeica. L’avesse tirata fuori apposta, Ruby sarebbe un genio del marketing. Anche Nadia non se la cava male. In una frase ha riassunto la recente storia politica: “Mi ha detto: ‘Sono il sogno degli italiani, sono il Presidente’”. E se l’uomo al cellulare avesse ragione?
Marea nera 7.9%
Chi possiede una sensibilità ambientale sarà turbato: una festicciola ad Arcore viene giudicata più importante di un disastro in America?! La spiegazione è ovvia: la Brianza è più vicina della Louisiana.
Minatori 7.3%
Anche il Cile è distante: ma il lieto fine piace sempre, nei film come nella realtà. Figuriamoci quando la realtà somiglia a un film.
iPad 6.6%
Il più sexy tra i giocattoli per adulti, e non è neppure venduto nei sex shops.
Cricca 3.7%
Il malaffare non supera la barriera del 4%. Ci hanno steso a furia di sbadigli.
Montecarlo 1.4%
L’appartamento più famoso degli anni Duemila, e non sappiamo neppure se ha i doppi servizi.
Tea Party 0.8%
La destra americana, almeno, beve tè. La nostra le beve tutte.
Beppe Severgnini
(fonte: Corriere della Sera del 2 dicembre 2010)
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