Se la discrasia fra esigenze quotidiane dei cittadini e il funzionamento delle istituzioni continuerà ad aumentare, si creeranno tensioni che potrebbero anche generare, come è successo nel periodo 1968 e in quello 1990, movimenti collettivi che distruggono le istituzioni esistenti e ne generano di nuove. Ma mi sembra più probabile un'altra soluzione. Nell’evoluzione un organo che ha perso la sua funzione viene sostituito da un altro e resta nel corpo come residuo. Sul piano sociale le vecchie istituzioni sclerotiche lentamente si indeboliscono e vengono a poco a poco sostituite da nuove che emergono dal basso. Nel campo politico vediamo tutti che i cittadini ormai vogliono leader politici che vivono con loro, che ascoltano le loro richieste, che parlano chiaro e agiscono con decisione per la collettività. Sono queste tendenze che hanno portato alle elezioni di Zaia, Cota e Vendola, ma anche di capipopolo radicali come Grillo. I partiti, i notabili e gli apparati contano meno. La gente vuole vere guide. La Polverini è stata eletta senza nemmeno il simbolo del partito.
Ma i leader che si affermano sulla spinta popolare non si fermano di fronte a ostacoli istituzionali che giudicano inutili o dannosi. Essi agiscono con decisione, senza paura e nelle aree che amministrano potranno anche arrivare a fare ordinanze in contrasto con le leggi nazionali. Ci sarà perciò una fase di conflitti e di frantumazione. Ma è solo una fase, perché poi questa nuova leadership si volgerà alla conquista e alla ricostruzione dello Stato centrale. In sostanza io prevedo un drastico rinnovamento della classe politica dal basso, mentre numerosi vecchi leader spariranno di scena.
Francesco Alberoni
(Fonte: Corriere della Sera del 26 aprile 2010)www.alberoni.it
CONDIVIDO PIENAMENTE L'ARTILO,LA POLITICA NN TIENE IL PASSO KON I TEMPI E' LE ESIGENZE DEL POPOLO.
RispondiEliminaCOLPA VOSTRA
RispondiEliminaponi il caso di Notaresco come si fa a capire quello che state facendo ?
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