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martedì 16 febbraio 2010

L’Italia dei piccoli poteri: creo ostacoli quindi esisto (F. Alberoni)

A Favara è crollata una casa fatiscente dove sono morte due sorelline. Nello stesso paese erano state costruite da anni case popolari per 50 famiglie che non sono state assegnate e oggi si trovano in rovina. Ma l'Italia è piena di esempi simili: bellissimi ospedali abbandonati, autostrade non finite. Perché? Perché nelle grandi democrazie, finita la campagna elettorale, il vincitore riconosce i meriti del vinto e, se costui ha fatto qualcosa di buono, lo utilizza, lo sviluppa. In Italia no. La campagna elettorale non finisce mai e il vincitore svaluta e blocca anche le migliori realizzazioni del predecessore per non dare merito all'avversario. Un’altra causa è la sorda lotta fra personaggi di livello inferiore, assessori, funzionari, ciascuno dei quali vuol dimostrare di avere un potere. In Italia per fare qualsiasi cosa occorrono decine di permessi, di firme congiunte ed è facilissimo bloccare un’iniziativa, trovando un appiglio, ignorando una pratica, perfino non rispondendo al telefono. Spesso il motore è la vanità: «Così vedrà chi comanda!».

Moltissime persone poi concepiscono il lavoro nella pubblica amministrazione come scambio di favori. Io ti faccio il favore di firmare il tuo permesso solo se tu mi fai un altro favore a cui tengo. Nel frattempo blocco tutto. Infine molti concepiscono la carica pubblica come privilegio e come un donativo a cui non corrispondono doveri. Se a uno di questi personaggi dai l'incarico di presiedere un ospedale, lui non va nemmeno a vedere l'edificio. Però fa dichiarazioni alla stampa, va a trovare con assiduità il boss politico che gli ha assegnato la carica, gli dice che vigila, che controlla, ma non fa niente. Se nascono dei problemi mente perché non vuol fare cattiva figura e l'istituzione può andare in malora senza che nessuno ne sappia niente. Al fondo di tutto c'è una mentalità che mette al primo posto il rapporto fra persone, il prestigio e il potere personali e all'ultimo i cittadini con i loro bisogni. Un modo di pensare non molto lontano da quello del mafioso che, se non gli pagano il pizzo, incendia un centro commerciale dove lavorano mille persone perché di costoro non gli importa niente. Con questo modo di pensare come fa il Paese a funzionare? Perché c'è una minoranza che si preoccupa veramente del bene pubblico, che organizza, vigila, controlla finché il risultato non viene raggiunto. Insomma ci sono migliaia di Bertolaso che fanno ciò che non fanno gli altri.

Francesco Alberoni
(dal Corriere della Sera del 08 febbraio 2010)

www.alberoni.it

6 commenti:

  1. Proprio vere le parole di Alberoni.
    Ogni giorno si ha a che fare con individui del genere.
    Pensano piú a prendere che a dare e anche in un piccolo Comune come Notaresco questo é il cibo quotidiano.
    Luca

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  2. Mah, tante parole sicuramente vere, ma "stranamente" manca quella più importante: corruzione.
    Per fortuna che aveva scritto l'articolo una decina di giorni fa, leggere le ultime frasi oggi fa un po' sorridere, chissà se adesso si sentirebbe ancora di riscriverle...

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  3. Marcello, cosa intendi per "stranamente"?
    E perché CORRUZIONE é la parola piú importante e rispetto a cosa?
    Leggere le ultime frasi fa un po'sorridere (ma in Italia fino a che non c'é una sentenza non dovremmo essere garantisti?); perché se cosí non fosse anche Di Pietro non é persona affidabile... e neanche Bersani é un santo visto che quando era ministro faceva passare le leggi sui farmaci nei supermercati per assecondare il lavoro della moglie manager... e anche Vendola é indagato (ma io lo apprezzo comunque al di lá di ogni sospetto)... e D'Alema che acquistava case dell'INPS a prezzi ridicoli destinate alla povera gente?
    La lista si potrebbe allungare ma non é questo il punto. La questione centrale é fare luce su una, due, dieci, cento aspetti che non piacciono a nessuno e iniziare a darsi una nuova e piú onesta identitá e compiere azione politiche e sociale per il bene di tutti e non a favore di pochi eletti.
    Grazie di cuore!
    Luca

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  4. E' tipico degli editorialisti del Corriere girare intorno alle cose senza dare troppo fastidio perché "moderati" ed "equilibrati", ma non è questo il punto...
    Dicendo che il primo motivo per cui l'Italia casca ormai a pezzi è la corruzione non mi sembra di aver detto qualcosa di nuovo, abbiamo partiti fondati sulla corruzione, sul clientelismo, sulla ricattabilità, metà dei parlamentari sono imprenditori, concessionari pubblici, costruttori edili che stanno lì solo per aggiudicarsi gli appalti (e l'altra metà sono i loro avvocati che devono proteggerli dalla galera).
    Per quanto riguarda Bertolaso, io non ho condannato nessuno, ma anche se fosse innocente è difficile affermare adesso che "vigili" e "controlli" sempre così bene...
    E non tiriamo fuori i soliti discorsi sul garantismo, che bisogna aspettare le sentenze, quelle servono per stabilire la pena da pagare, ma i giudizi si possono anche prima su fatti certi, se io vedo uno uscire fuori da casa mia con tutti i miei gioielli in mano, grido "Ladro!", non dico "Fermi tutti, dobbiamo aspettare di sapere dalla Cassazione se è colpevole o meno, sono garantista".
    Infine, per intenderci bene, io di difendere gente come D'Alema e Bersani non me ne può fregare di meno e non capisco neanche perché li hai tirati fuori, ma se le cose che hai scritto sono vere fai bene a ribadirle (comunque Vendola, almeno per il momento, non è indagato, ci sono state voci smentite e non ho capito perchè Di Pietro non è affidabile, se me lo vuoi spiegare possibilmente senza citare le fesserie di Feltri e Belpietro).

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  5. Caro Marcello, ti diamo l'onesta possibiltá di esprimere le tue idee (come la diamo a tutti) per contribuire alla crescita della cultura e del senso di appartenenza alla nostra Notaresco.
    Detto questo mi fa piacere che a te non freghi niente di D'Alema e di Bersani come a me non frega niente di Bertolaso... ma sei stato tu, il primo, a sottolineare le ultime righe del post.
    Leggo solo tue critiche al centro destra (e va bene!), leggo solo attacchi generali a Berlusconi e Bertolaso (e va bene!), ecc... ma questi concetti cosí distanti dal nostro territorio, poco aiutano lo spirito con cui nasce NNC: spirito di condivisione e confronto su questioni strettamente legate alla concretezza e al territorio. Non nasciamo per fare battaglie PRO/CONTRO il PDL o PDsenzaL (come piace chiamarlo a Beppe Grillo), ma per condividere idee e spunti utili alla nostra gente e per la nostra identitá.
    Ci leggi, come hai scritto, da quando siamo nati e da un mese e mezzo ancora non ho letto una proposta concreta o un'idea condivisibile con/per la popolazione.
    Se vuoi usufruire questo strumento che democraticamente utilizzi per tuoi attacchi personali (contro qualcuno) ti chiedo di dare sfogo alle tue esternazioni (sterili) attraverso l'apertura di un tuo blog!
    Se proponi idee e azioni sei il benvenuto altrimenti perdiamo il nostro tempo prezioso su questioni che non possiamo risolvere né io e né tu su questo spazio.

    Grazie di cuore!
    Luca

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  6. Io ho solo detto che, leggendo l'articolo, mi sembra assurdo parlare delle cause della fatiscenza dell'Italia senza parlare di corruzione, poi abbiamo allargato il discorso ma ero partito da un concetto semplice semplice e per me era finito tutto lì...
    Non faccio battaglie né sfoghi, commento quello che leggo, se leggo un articolo di Alberoni parlo di quello, non di Notaresco.
    E comunque se io parlo di corruzione parlo di un fatto MOLTO concreto, perché è il cancro più grande dell'Italia e di riflesso un problema anche di comuni come Notaresco rimasti senza un soldo per organizzare qualunque cosa come sai. Capiamoci, non sto dicendo che a Notaresco c'è corruzione, sto dicendo che paghiamo anche noi le conseguenze degli sprechi degli altri.
    Forse a volte parlo troppo duramente ma sono abituato ad esaminare le cose e trarre le mie conclusioni (giuste o sbagliate) senza girarci troppo intorno, ma mi sa che vengo spesso interpretato male, ne terrò conto in futuro.

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