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lunedì 30 novembre 2009

SUL FAGIUOLO...

Il fagiuolo rimane, nell´immaginazione di molti, un cibo di serie "b"!

Infatti qualcuno potrebbe etichettare qualcun altro... dicendogli: "sei un dottore dei fagiuoli" oppure: "sei un commercialista dei fagiuoli" o ancora: "sei un insegnante dei fagiuoli", ecc...

Non è simpatico, è da ammettere! Io non lo farei mai.

E non lo farei, per almeno due validissimi motivi: il primo è che risulta antipatico verso la persona alla quale lo si indirizza, offendendola; il secondo è che nessuno ha il diritto di sminuire il fagiuolo!

All´inizio di questa riflessione dicevo che nell´immaginazione di molti, il fagiuolo, rimane come un cibo di serie "b"... ma per fortuna non tutti la pensano allo stesso modo.

Per coloro i quali dimostrano delicatezza d´animo, questo legume, rappresenta il cibo col quale i nostri nonni e i nostri genitori hanno ricostruito la nostra nazione dopo la guerra! Il cibo col quale i partigiani hanno resistito per molto tempo.

Un cibo sano, genuino, proteico, che ha fatto la fortuna di molte generazioni di contadini che lo coltivavano e lo mangiavano. Possiamo dire che siamo i figli della generazione dei fagiuoli e non è elegante nè attribuirgli un significato mortificante e nè rinnegarli come cibo sulle nostre tavole. Nei migliori ristoranti del mondo, infatti, sono così apprezzati che sono ricercatissimi e... costosissimi! Mio nonno mi insegnava che era considerato la "carne dei poveri"! E di ricchi, a quei giorni, non ce n´erano molti!!!

Possiamo rinnegare con i fagiuoli i nostri nonni e i nostri genitori? Sarebbe dimenticare i loro sacrifici! Possiamo dimenticare la nostra recente storia? Sarebbe insensibile! Possiamo dimenticare la nostra terra e i sacrifici dei nostri contadini? Sarebbe da sciocchi!

Conosci Richard Walker?

No, vero? Non ti dice nulla questo nome...

E la favola "Il fagiolo magico"?

Sì, certo! Quella la conoscono tutti.

E sai la cosa strana qual è?

Che conosci la favola che parla dei fagiuoli e non conosci... l´autore!

Non lascia pensare tutto questo?

Grazie di cuore!

Luca Mettimano

Per chi volesse vedere la favola di Richard Walker, ecco la versione in cartone animato di Walt Disney
parte prima





parte seconda




parte terza




Per chi, ancora, non la conoscesse o per chi volesse rileggerla, eccola qua:
C’era una volta un bambino di nome Giacomino che viveva con la mamma in una fattoria. Erano molto poveri e possedevano solo una mucca che, purtroppo, un giorno smise di fare latte; così, la mamma disse a Giacomino di venderla al mercato.
Giacomino partì per andare a vendere il povero animale, ma, strada facendo, incontrò un omino che gli disse: “Che bella mucca! Dalla a me ed in cambio prendi questi cinque fagioli fortunati!”. Giacomino non fece in tempo a rispondere che si ritrovò in mano i fagioli e la mucca non c’era più!
Subito si rese conto dell’errore commesso e quando tornò a casa la mamma domandò quanto avesse guadagnato dalla vendita; Giacomino rispose: “Cinque fagioli magici!”. La mamma si arrabbiò molto e mandò Giacomino a letto senza cena!
Il giorno dopo, quando il ragazzo si svegliò, vide dalla finestra una luce verde, si affacciò e notò una pianta di fagioli alta, alta... Incuriosito decise di arrampicarsi. Giunto in cima fu dinnanzi ad un castello, bussò alla porta ed un’enorme donna gli aprì dicendo: “Scappa via di qui!
Mio marito è un orco e se ti vede ti mangia!” e Giacomino, affamato dal giorno precedente, rispose: “la prego signora, ho tanta fame!”. Così Giacomino riuscì ad entrare in casa e mangiò qualcosina, ma, purtroppo, improvvisamente si sentirono dei passi molto pesanti: stava arrivando l’orco! Giacomino si nascose dentro al forno.
Arrivò il gigante e disse: “Ucci, ucci, sento odor di cristianucci!” la moglie fece finta di nulla; dopo cena l’orco si mise a contare un sacchetto pieno di soldi, poi si addormentò. Giacomino decise quindi di approfittare del momento per uscire dal forno e scappare, ma prima decise di rubare il sacchetto di soldi.
Tornato a casa il ragazzo raccontò alla mamma tutta la storia ed i due festeggiarono perché non sarebbero mai più stati poveri. Purtroppo, però, poco tempo dopo i soldi erano già finiti e Giacomino decise di arrampicarsi nuovamente sulla pianta del fagiolo; ritornò al castello e riuscì a rubare una gallina magica all’orco: l’animale faceva uova d’oro!
Con il passare del tempo, Giacomino decise di ritornare dal Gigante: il ragazzo si nascose e aspettò l’arrivo dell’orco. Quando fu il momento riuscì a prendergli un’arpa magica, ma per sua sfortuna questa iniziò ad urlare: “Padrone, padrone!” l’orco si svegliò ed iniziò a rincorrere Giacomino, il quale scese velocemente dalla grossa pianta di fagioli, prese un ascia e iniziò a rompere con forza il tronco dell’albero.
La magica pianta di fagioli non crebbe mai più, ma Giacomino e sua mamma non avevano più bisogno di nulla: avevano un’arpa che suonava meravigliosamente ed una gallina che continuava a fare uova d’oro.

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