Candidatura Unesco del comprensorio Atri – Cerrano
Torre del Cerrano, 24 settembre 2010: la dichiarazione di Franco Sbrolla
In questa breve dichiarazione ho voluto ripercorrere il cammino che ha portato alla candidatura dell’area Atri – Cerrano, ed esporre alcune considerazioni.
L’inizio lo si può far coincidere con la data del 10 marzo 2008, quando il quotidiano Il Sole-24 Ore pubblicò un’intera pagina sulla convenzione Unesco.
Pensando ad una possibile candidatura di Atri, cominciai subito ad analizzare a tavolino le peculiarità dei siti italiani diventati patrimonio dell’umanità.
Il 19 marzo 2008 portai quell’idea all’attenzione del Consiglio direttivo di Italia Nostra, sezione di Atri, di cui mi onoro di far parte, e ci fu una vivace discussione, riportata nel verbale redatto dal segretario Antonio Mutoschi e firmato dal presidente Domenico Zenobio.
E ne derivò l’unanime sensazione che la città ducale, pur con tutti i suoi riconosciuti attributi, non avrebbe avuto molte possibilità di superare il severo esame di ammissione.
La riunione si svolse nella sede della Riserva naturale dei Calanchi, dove era presente, casualmente, l’amico Fabio Vallarola, che ascoltò il dibattito ed intuì la valenza di una candidatura allargata al territorio di Pineto e di Silvi Paese.
Ne parlò in seguito con gli Amministratori comunali di Pineto e trovò nel sindaco Monticelli un convinto sostenitore del comprensorio Atri – Cerrano.
C’è stato poi, il 18 dicembre 2009, un primo incontro nella Villa Filiani e, nei successivi mesi, come riportato nel depliant illustrativo della manifestazione, svoltasi a Pineto il 26 giugno 2010, si è cercato di capire “quanto sia credibile e in che direzione vada sviluppata una eventuale candidatura all’Unesco”.
Ritengo quindi doveroso esprimere pubblicamente la mia stima agli animatori dell’iniziativa, Fabio Vallarola ed Ernesto Iezzi, ed a tutti i portatori di genuini interessi, che hanno consentito a quella fiammella, accesa il 10 marzo 2008, di non spegnersi, ed anzi, di continuare ad ardere con nuovo vigore.
Come rosetano, figlio di una Bozzelli di Atri, posso assicurare che la continua battaglia per la salvaguardia della Riserva naturale Borsacchio, mirabile appendice di questo stupendo Parco del Cerrano, non mi impedirà di dare ancora il mio modesto contributo, unitamente ai tanti soci della sezione atriana di Italia Nostra.
Qui riuniti con unità d’intenti, è bene però ricordare che il percorso sarà lungo e difficile, ed il raggiungimento del traguardo quasi un sogno.
Ma l’eco della candidatura, che nell’era della comunicazione a più voci si sta già espandendo in tutto il mondo, procurerà sicuramente benefiche ricadute sull’intero comprensorio.
Franco Sbrolla
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